Locazioni brevi: arriva il codice identificativo degli immobili.

03/07/2019
Locazioni brevi: arriva il codice identificativo degli immobili.

Dopo l’approvazione da parte del Senato, il Decreto Crescita è diventato legge.

Tra le misure più importanti introdotte per il mattone c’ è il codice identificativo per le locazioni brevi. Di cosa si tratta?

Importanti novità in arrivo sul fronte delle locazioni brevi con la stretta sugli obblighi fiscali dei locatori e con nuovi adempimenti a loro carico.

Con il Decreto Crescita (il Dl 34 del 2019), a partire da quest’estate il Governo punta a combattere l’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi attraverso nuove norme.

Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo dovrebbe essere istituita già entro la fine di luglio una banca dati delle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale, compresi gli immobili destinati alle locazioni brevi.

Ad ogni struttura e ad ogni immobile inserito nella banca dati verrà assegnato un codice identificativo alfanumerico, un “bollino di qualità” che dovrà obbligatoriamente comparire anche negli annunci pubblicitari per identificare strutture e proprietari, al fine di evitare eventuali evasioni fiscali o elusioni.

Infatti tramite il codice il Fisco può controllare tipologia, caratteristiche, ubicazione del bene e verificare che il proprietario sia in regola con tutti gli adempimenti previsti dalla normativa vigente.

Così facendo l’Agenzia delle Entrate sarà in grado di tracciare gli immobili in affitto e rilevare eventuali anomalie in fase di dichiarazione dei redditi.

Per ogni annuncio pubblicato online senza l’applicazione del codice è prevista una sanzione da 500 a 5.000 euro.

Cosa dovranno fare in pratica i proprietari degli immobili?

  1. Registrare il loro appartamento o la stanza che vogliono affittare. Riceveranno così il codice identificativo;
  2. Inserire il codice identificativo in tutti gli annunci che vengono pubblicati sulle piattaforme di intermediazione, sia fisiche sia virtuali;
  3. Comunicare i dati degli ospiti alla Questura tramite il portale Alloggiati Web; un’altra novità introdotta dal Decreto è che questi dati saranno inviati dalle questure all’Agenzia delle Entrate e resi disponibili ai Comuni che hanno istituito l’imposta o il contributo di soggiorno al fine della verifica dell’obbligo di pagamento delle tasse.

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Nelle prossime settimane vedremo se ci saranno ulteriori novità in materia di locazione: continua a seguirci per restare aggiornato!

A presto con un nuovo articolo…