Contratto di locazione: quale scegliere? La guida completa.

Che differenza c’è tra canone libero e concordato? Quando si può recedere anticipatamente dal contratto di affitto? Tutti i dettagli nella guida di Casain24ore.

 Uno dei dubbi più frequenti di chi sta pensando di prendere una casa in affitto riguarda proprio il tipo di contratto di locazione.

Meglio quello a canone libero o a canone concordato?

Sono previste delle agevolazioni?

Ci sono delle regole da rispettare?

Nell’articolo di oggi cercheremo di rendere tutto ciò che riguarda i contratti di locazione il più chiaro possibile, rispondendo alle domande più frequenti.

Che differenza c'è tra contratto a canone libero e contratto a canone concordato?

Partiamo dal chiarire quali sono le differenze tra le due tipologie di contratto di affitto più utilizzate: il contratto a canone libero e quello a canone concordato.

Come si può già intuire dal nome, con il contratto a canone libero l’importo del canone di locazione viene determinato liberamente dalle parti. Questa tipologia viene definita anche “contratto 4+4” in quanto prevede una durata iniziale di quattro anni seguita da un rinnovo automatico di altri quattro anni, salvo disdetta da parte del conduttore o del locatore.

Viceversa, per il contratto a canone concordato l’ammontare dipende esclusivamente dagli accordi territoriali presi tra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini. Queste stabiliscono delle fasce di oscillazione del canone che dipendono dalle caratteristiche dell’immobile, dalle condizioni in cui si trova e dalla presenza (o assenza) di alcuni servizi aggiuntivi.

Inoltre, il contratto a canone concordato si suddivide in 3 sottocategorie:

• Contratto convenzionato o “contratto 3+2” che ha una durata minima pari ad almeno 3 anni e prevede un rinnovo automatico biennale alla scadenza, salvo disdetta;

• Contratto transitorio. La durata di questa tipologia va da un minimo di 1 mese ad un massimo di 18 mesi, ma il contratto può comunque essere esteso ulteriormente se giustificata da esigenze documentate, riguardanti sia il locatore che il conduttore;

• Contratto per studenti universitari. Valido soltanto per coloro che dimostrano di avere la sede universitaria nella stessa città in cui si trova la casa che si intende prendere in affitto. Solitamente ha una durata che va dai 6 mesi ai 3 anni, rinnovabile alla prima scadenza. È inoltre previsto un rinnovo automatico di durata uguale a quella definita in origine, salvo disdetta da parte dell’inquilino da comunicare almeno 1 mese prima della scadenza del contratto.

Sono previste delle agevolazioni?

Come abbiamo anticipato anche nel nostro post su Instagram, per i giovani che hanno tra i 20 e i 31 anni non compiuti e un reddito complessivo inferiore ai 15.493,71 euro, il Governo Italiano ha previsto il Bonus Affitto Giovani valido per tutto il 2022.

In pratica si tratta di una detrazione fiscale che consente al locatario di recuperare buona parte del canone di affitto di immobili da adibire ad uso residenziale.

Infatti lo sconto fiscale può coprire fino al 20% dell’ammontare del canone, fino a un importo massimo di 2mila euro.

Ci sono delle regole da rispettare?

In linea generale, a prescindere dalla tipologia, tutti i contratti di affitto devono essere obbligatoriamente registrati presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di decorrenza utilizzando l’apposito modello RLI (lo stesso procedimento è valido anche per la cessione, il subentro, la risoluzione o la revoca), pena la nullità dell’accordo.

Si ricorda che sono esenti da registrazione solo i contratti di locazione turistica, cioè quelli che non superano la durata di 30 giorni complessivi nell'anno.

Inoltre all’interno del contratto di locazione l’inquilino dovrà dichiarare di aver ricevuto tutte le informazioni e tutta la documentazione relativa all’APE, ed è obbligatorio allegare una copia di quest’ultima all’atto stesso.

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